Per contrasto il titolo mi ha ricordato la parola “Silenzio”. Silenzio e Relazione sono due modi di essere, con noi stessi e con gli altri, ugualmente importanti. La Comunicazione riguarda il contenuto e la Relazione, all’interno della quale ci muoviamo, cambiamo: ci modifichiamo e siamo modificati.
Ognuno di noi con la nostra personalità e il nostro “bagaglio” di esperienza, siamo macchine che sentono, soggetti alle emozioni, e che pensano.
Spesso non ci sentiamo ascoltati, capiti, e viceversa; in particolare i figli ci rimandano una interpretazione diversa dalla nostre intenzioni. Utili si sono rivelati alcuni schemi, di autori noti, visivamente facili da ricordare, ma complessi per l’uso, finalizzati a verificare su di sé e sull’interlocutore atteggiamenti, percentuale di comprensione, etc.
Interessante e utile considerare la Comunicazione all’interno del gruppo famigliare. La famiglia è un sistema stabile, che cammina, cresce, all’interno dei ruoli e dei limiti riconosciuti nel rispetto di ciascuno. Qui in particolare si sottolinea l’importanza di distinguere tra contenuto e relazione, e la necessità di dare gratificazione, per non ferire la persona sofferente. Preferire invece parole di apprezzamento e incoraggiamento, mai messaggi squalificanti o affermazioni contradditorie, senza via d’uscita per chi li riceve, come ad es. “sii spontaneo”.
Una maggiore conoscenza e attenzione responsabile ci può aiutare a migliorare le relazioni.
Claudia Mandelli