La dipendenza da gioco, una piaga che affligge buona parte della popolazione è paragonabile alla dipendenza da qualsiasi sostanza psicotropa.
Non ci sono dubbi in merito ai danni causati all’individuo dal gioco d’azzardo: partendo dal danno economico si arriva a avere gravi problemi sociali e familiari in una modalità di assoluta chiusura e falsità da parte del giocatore. E il risultato è che si inizia a vivere per il gioco e in funzione ad esso. Ogni singolo euro diventa fonte per giocare, gli altri bisogni diventano secondari, lo scopo non è vincere ma giocare in un mondo che come qualsiasi droga ruba tempo denaro e anima alle persone. Ebbene il gioco non è per la maggior parte un semplice passatempo ma diventa in poco tempo una faccenda totalizzante, vale a dire che si pensa in continuazione a giocare, si ha una voglia sfrenata e anche quando non si può per varie ragioni (lavoro, impegni eccetera ) non si vede l’ora di attaccarsi alle macchine. Sui meccanismi che stanno dietro ci sarebbe da parlare per ore, quanto alle macchine in se sono studiate appunto per creare dipendenza nel minor tempo possibile, luci, suoni, ambienti, vengono creati per attirare e attrarre le persone. Quanto a queste ci sono persone che, come per le droghe sono più vulnerabili, soggetti con problemi che vedendo altri farlo cercano l’emulazione o che si lasciano invitare dall’idea di fare soldi facili. I dati sono impressionanti: solo nel 2017 sono stati buttati 101.848.104.315,83 euro (dato fornito dall’agenzia delle dogane e dei monopoli), in aumento del 6,1 % rispetto al 2016. L’italia e’ al primo posto in Europa e al terzo nel mondo per quanto concerne il gioco legale, dietro solo a colossi del gambling quali Stati Uniti e Giappone.