Il teatro come strumento terapeutico
Nel 2013 e 2014 presso l’azienda ospedaliera di Busto Arsizio nel polo di Saronno si è tenuto un corso di teatro rivolto ai bambini in cura nel reparto di neuropsichiatria infantile.
I componenti del gruppo avevano un’età compresa tra i 6 e gli 8 anni. Il progetto prevedeva un lavoro d’equipe tra le figure di riferimento del percorso terapeutico e un animatore teatrale affiancato dalla psicomotricista.
Le attività prevedevano esercizi teatrali volti allo sviluppo della conoscenza reciproca tra i partecipanti al gruppo. Il corpo è strumento espressivo nel teatro e lo è stato anche negli incontri svoltisi in questa sede. Dal corpo parte l’impulso, che diventa movimento espressivo, che diventa libertà d’azione e improvvisazione. Tutto questo poi è occasione di crescita attraverso la conoscenza di sé e delle proprie modalità e potenzialità espressive.
I bambini rispettavano tre regole fondamentali:
- Non farsi male
- Non far male agli altri
- Non interferire in maniera distruttiva nel processo creativo dei compagni, semmai prenderne parte e collaborare al fine di creare un’azione scenica la quale trova la sua massima espressione nel lavoro di relazione.
Ampio spazio veniva riservato all’improvvisazione che partiva dalla scelta di un personaggio (anche di fantasia) e si articolava con l’interazione dei giovani attori in scena.
“Il bambino ha bisogno di essere visto, il bambino ha qualcosa da raccontare”.
Da questa consapevolezza era compito degli insegnanti essere testimoni, più che drammaturghi di un testo che avrebbe limitato la creatività e l’espressività dei partecipanti al corso.
Tra le sorprese più gradite ci sono sicuramente che alcuni partecipanti hanno trovato in questa risorsa la possibilità di concludere il proprio percorso terapeutico e che alcuni di loro hanno voluto approfondire lo studio del teatro.